Ammettiamo la nostra colpa: fino a qualche giorno fa non avevamo mai visitato la Casina Vanvitelliana. Complici un sabato novembrino non piovoso (finalmente!), la crescente atmosfera natalizia, e la notizia delle luci d’artista nella piccola città di Bacoli, abbiamo deciso finalmente di andare ad ammirare questa piccola opera d’arte del Vanvitelli, commissionata, come tante altre bellezze architettoniche della Campania, dai regnanti Borbonici. Seguiteci un questa breve ma intensa visita ad una delle mille bellezze di Napoli.
La Casina Vanvitelliana: un piccolo gioiello dei Borbone ad opera del Vanvitelli
La Casina Vanvitelliana è un luogo quasi magico. Molti erroneamente la confondono con la casa incantata delle Fata Turchina nel bellissimo sceneggiato tv Le Avventure di Pinocchio del 1782 ma, anche se non lo è, rimane un luogo meraviglioso da visitare. La Casina, con la sua architettura circolare, sembra galleggiare nelle calme acque del lago Fusaro a Bacoli in provincia di Napoli: ma precisamente, che cos’è la Casina Vanvitelliana?
Il parco Vanvitelliano del Fusaro e la Casina
Il parco Vanvitelliano del Fusaro è uno splendido giardino sulle rive del lago Fusaro realizzato per volere dei Borboni. Al suo interno risiedono varie specie di piante, alberi e fauna autoctona. Da qualche anno il giardino accoglie luminarie e luci d’autore nel periodo natalizio, venendo così preso d’assalto da famiglie e turisti soprattutto durante il weekend. L’ingresso al parco del Fusaro è gratuito, e la passeggiata attraverso i suoi viali è piacevole sia di giorno che di sera, con un panorama davvero emozionante al tramonto.
Il parco è aperto tutti i giorni (conviene consultare il sito ufficiale per gli orari) ed è un luogo magnifico dove realizzare eventi e set fotografici (ovviamente previa autorizzazione). Noi lo abbiamo visitato di sera, ed abbiamo potuto ammirare le splendide installazioni luminose a tema natalizio: una esperienza divertente per i bambini, romantica e culturale per gli adulti.
Il viale centrale del parco porta al pontile in legno che lo collega alla Casina. La Real Casina ha una struttura poligonale su tre piani, con uno spazio esterno davanti ai due accessi, che si va poi restringendo ad un semplice marciapiede lateralmente e sul retro: le acque del lago Fusaro ne lambiscono praticamente le mura esterne.
La Real Casina fu voluta da Ferdinando IV di Borbone e commissionata al Vanvitelli, come residenza per la caccia e la pesca. Inoltre, Ferdinando IV utilizzò le acque del Fusaro per gli allevamenti di ostriche, pietanza molto apprezzata dagli ospiti.
Il pian terreno presenta un porticato di accesso su un’ampia sala il cui centro è occupato da un enorme tavolo rotondo. La sala è arredata con un camino e diverse vetrine contenenti servizi di porcellana a tema ittico, le finestre sono adornate da tende in seta del Real Borgo di San Leucio. Oggi la sala è utilizzata anche per la celebrazione di matrimoni civili.
Al primo piano l’ampia balconata gira intorno alla sala (di dimensioni inferiori a quella sottostante): all’interno di questa sono presenti quattro tele (riproduzioni) di Hackert, rappresentanti le quattro stagioni, le cui linee dell’orizzonte diventano tutt’uno con quelle visibili dai vetri delle balconate. Inoltre, la presenza di mura cave permetteva agli ospiti della sala superiore di ascoltare la musica suonata al piano inferiore. Degli arredi e dei pavimenti è rimasto poco o nulla, ma è possibile ammirare dei pezzi del pavimento originale conservati in apposite teche. La Real Casina ha ospitato nomi illustri come Mozart, Rossini, Vittorio Emanuele e Einaudi. Per accedervi bisogna pagare un biglietto di 3€ (i bambini sotto il metro non pagano) e, nonostante l’interessante visita, potrebbe essere sicuramente meglio conservata e valorizzata.
Se fino ad oggi non lo hai mai fatto, oppure ti trovi in vacanza a Napoli, la Real Casina Vanvitelliana è una delle bellezze architettoniche partenopee che non devi assolutamente perdere.