Sulle orme di San Gennaro tra i vicoli di Napoli

Non esiste visita alla splendida Napoli senza scoprire i luoghi che hanno visto la presenza del santo protettore più famoso ed iconico al Mondo. San Gennaro a Napoli è una specie di superstar, una immagine tanto divina quanto popolare che, nonostante la sua veneranda età, continua a far parlare di sé, diventando anche un soggetto artistico.
Inizia questo viaggio con noi attraverso i vicoli di Napoli per conoscere le storie e le leggende che si muovono intorno a San Gennaro.



San Gennaro: un po’ di storia

San Gennaro è vissuto nella seconda metà del III secolo, diventando il vescovo di Benevento. Fu mandato a morte per ben tre volte, riuscendo a salvarsi dalle prime due: dato in pasto alle fiere nell’anfiteatro, queste avvicinandosi al santo divennero mansuete e si inchinarono; condannato ad essere bruciato vivo in una fornace a Cimitile di Nola, ne usci indenne e con i paramenti intatti.
Fu decapitato a Pozzuoli il 19 settembre del 305, e santificato nel 1586.

Il miracolo di San Gennaro

La città di Napoli festeggia il santo patrono ben tre volte l’anno. La tradizione è molto sentita dal popolo partenopeo, e molti turisti vengono a Napoli proprio per assistere al miracolo.
In queste tre date si celebra il miracolo di San Gennaro, ovvero il rito della liquefazione, durante il quale il sangue del Santo passa dalla forma solida a quella liquida dentro la famosa ampolla. Secondo la tradizione, il sangue del Santo fu racconto e messo nell’ampolla dopo il suo martirio.

Le date e il rito della liquefazione

Ma quali sono le date in cui è possibile assistere alle celebrazioni del miracolo?

  • Il sabato precedente alla prima domenica di maggio, con la processione che ricorda la traslazione delle spoglie del santo da Pozzuoli a Napoli;
  • Il 19 settembre, ovvero anniversario del martirio;
  • Il 16 dicembre in cui si rievoca l’eruzione del Vesuvio del 1631, durante la quale San Gennaro fece il miracolo facendola arrestare ai limiti della città.

I luoghi di San Gennaro

Nella città di Napoli, ma non solo, puoi trovare riferimenti a San Gennaro praticamente ad ogni angolo. Ecco i luoghi (anche quelli meno conosciuti) che oggi celebrano il Santo:

  • Il duomo di Napoli
  • Il tesoro di San Gennaro
  • Le catacombe di San Gennaro
  • Le basiliche paleocristiane di Cimitile di Nola
  • La pietra del martirio a Pozzuoli
  • Il murales di Jorit
  • San Gennaro nell’arte

Il Duomo di Napoli

Proprio nel Duomo di Napoli, per ben tre volte all’anno, si svolge il rito dello scioglimento del sangue. Chiamata anche basilica di Santa Maria Assunta, il duomo è una delle strutture religiose più importanti della capitale partenopea. Oltre ad ospitare il battistero più antico d’Occidente, custodisce anche le spoglie di San Gennaro nella real cappella del Tesoro di San Gennaro.
L’architettura del duomo vede diversi stili sovrapporsi, dal gotico del 300 fino al neogotico dell’800, diventando così una vera e propria opera a livello artistico. Anche gli interni sono finemente decorati, con dipinti e sculture dei più grandi esponenti dell’arte italiana del passato.

Duomo di Napoli | Busto di San Gennaro

La real cappella del tesoro di San Gennaro

Dall’inconfondibile stile barocco, all’interno del Duomo di Napoli c’è la real cappella del Tesoro di San Gennaro che fu voluta dal popolo napoletano per un voto al Santo. Tra le massime espressioni artistiche della città, custodisce al suo interno opere internazionali dal valore inestimabile, tra cui il busto reliquiario in oro ed argento il cui capo contiene parte della calotta cranica del santo, la famosa mitra con cui viene adornato il capo del busto, in cui sono incastonate 3694 pietre preziose per un peso totale di 18 kg, e la collana di San Gennaro, realizzata con gioielli donati da sovrani, papi, nobili e persone comuni.

Mitra San Gennaro Napoli

Le catacombe di San Gennaro

Tra il 413 e il 431 le spoglie di San Gennaro furono trasferite dalla zona di Pozzuoli alle catacombe scavate nella collina di Capodimonte, che presero così il nome di Catacombe di San Gennaro. La presenza dei resti del santo nelle catacombe fu motivo di pellegrinaggio e tanti, dai più agiati ai più poveri, alla morte chiedevano di essere seppelliti nello stesso luogo del Santo. Con la visita alle catacombe conoscerai la loro storia: da semplice luogo di sepoltura pagano, a catacombe cristiane fornite di fonte battesimale, da rifugio nella Seconda Guerra Mondiale a luogo di culto dedicato a San Gennaro.

Sepoltura San Gennaro

Le basiliche paleocristiane di Cimitile di Nola

Cosa hanno a che fare le basiliche paleocristiane di Cimitile di Nola con San Gennaro? In questo luogo il santo fu condannato a morte: sarebbe stato bruciato in una fornace insieme ad altri cristiani. Ma avvenne il miracolo, e San Gennaro uscì dalle fiamme illeso con i vestiti integri. Le basiliche paleocristiane hanno una storia antichissima e ricca di mistero, che si fonde con leggende che ruotano intorno a figure come San Gennaro, Re Artù e il Sacro Graal.
Non siamo proprio a Napoli, ma nella provincia dell’agro-nolano, a pochi chilometri dal capoluogo, e anche in qui San Gennaro ha lasciato il suo segno. 

Basilica San Felice a Cimitile di Nola

La pietra del martirio a Pozzuoli 

La pietra conservata nel santuario di San Gennaro alla Solfatara a Pozzuoli è un simbolo di devozione al santo da parte dei fedeli. La pietra, totalmente nera durante tutto l’anno, inizia a mostrare macchie rosse nei giorni che precedono l’anniversario della decapitazione del santo. Quelle macchie rappresenterebbero il sangue versato durante il martirio. Questo non è uno dei luoghi più visitati che richiamano le memorie del Santo, però c’è da dire che la leggenda è davvero affascinante, e scorgere le macchie di sangue sulla pietra nera può essere una esperienza davvero mistica.

Il murales di Jorit

Jorit crea ancora una volta un’opera di assoluta bellezza e forte impatto visivo ed emotivo. Il San Gennaro a Forcella che domina dall’alto via Duomo, è un’opera alta 15 metri realizzata sulla facciata di un palazzo qualsiasi, proprio di fianco alla chiesa di San Giorgio Maggiore e a pochi passi dal Duomo di Napoli. Come tutte le opere di Jorit, anche il San Gennaro ha il volto di una persona comune (così come era nello stile di Michelangelo Merisi, il Caravaggio) e gli iconici segni tribali lungo le guance, segno distintivo delle sue opere.

Jorit murales di San Gennaro

San Gennaro nell’arte

San Gennaro, oltre ad essere stato il soggetto di molti quadri e sculture in ogni epoca, è oggi diventato una icona d’arte moderna e pop art in cui tanti, da nomi più famosi a piccole botteghe d’arte napoletane, si sono cimentati dando la loro particolare rappresentazione. Sicuramente ti sarà capitato di vedere un profilo dove si scorgeva un busto, un copricapo a punta e un bastone. Ecco, quello è il classico profilo di San Gennaro rivisitato in tutte le salse e gli stili. Le botteghe d’arte napoletane, nel corso degli anni hanno realizzato opere davvero belle e per tutte le tasche, in modo da avere il proprio “San Gennaro personale” nel salotto di casa, e credimi, molte sono davvero belle ed iconiche.
Ma non mancano le opere di street art dedicate al Santo, che potrai scoprire solo passeggiando tra i vicoli di Napoli. Insomma, San Gennaro rappresenta ancora oggi la vera anima della città quell’anima artistica, religiosa e folkloristica che da sempre la contraddistingue.

 

San Gennaro è una vera e propria star e sembra che ogni angolo di Napoli parli di lui. Chissà se c’è ancora da scoprire sul Santo, ma quello che oggi possiamo ammirare ci racconta una storia vera che si mescola con la leggenda e il folklore. Quando visiterai Napoli, mettiti anche tu sulle orme di San Gennaro, sarà una bella esperienza. 

Vedi anche...