Era un po’ di tempo che avevamo in mente di visitare Valencia, e finalmente ci siamo regalati quattro giorni nella terza città più importante della Spagna. Abbiamo approfittato di questo viaggio per passare un po’ di tempo con delle persone speciali, e Valencia ci ha regalato tante emozioni.
Viaggio a Valencia: la terza città più importante della Spagna
Affacciata sul Mare delle Baleari, Valencia ha una temperatura che varia tra i 15 e i 25 gradi durante tutto l’anno: una temperatura gradevole quindi che ci ha permesso di goderci questi quattro giorni in tutta tranquillità. La lingua parlata è lo spagnolo, ma è molto usato anche il dialetto valenciano. Valencia è una città molto organizzata, pulita e sicura. Trascorrere un weekend a Valencia non è dispendioso, si può mangiare alla maniera valenciana con poco ed accedere ai monumenti a costi contenuti. I mezzi di trasporto sono efficienti e la possibilità di utilizzare Uber permette spostamenti veloci ed economici. Come sempre, per organizzare questo weekend lungo, ci è stata di aiuto la nostra immancabile Lonely Planet di Valencia in versione Pocket. Vi consigliamo sempre di pianificare le visite del vostro viaggio: magari durante il viaggio queste cambieranno, o addirittura verranno stravolte e arricchite, ma l’importante è avere le idee ben chiare su cosa fare.
Il pipistrello: simbolo della città
Può sembrare strano, ma il simbolo della città di Valencia è il pipistrello. Tale simbolo appare anche sulla bandiera ufficiale. Ma come mai proprio questo animale a simboleggiare la città? Ci sono varie teorie. Una di queste è che i pipistrelli fossero utilizzati per mangiare gli insetti provenienti dalle paludi. Un’altra leggenda narrava che, finché il pipistrello reale volasse libero sulla città, il regno sarebbe continuato. Un’altra ancora racconta che un pipistrello, attratto dal simbolo del drago delle armate che stavano per attaccare la città, fosse volato fin dentro ad un tamburo da guerra e, facendo rumore, avrebbe svegliato gli abitanti di Valencia che non furono presi di sorpresa, potendosi così difendere.
Quattro giorni in giro per Valencia: cosa vedere, cosa fare e cosa mangiare
Visitare Valencia è abbastanza semplice. La città è divisa in due parti: quella antica e quella moderna, ben collegate tra loro. Noi abbiamo preferito alloggiare nei pressi del centro storico, la cosiddetta Ciutat Vella, per poter visitare agevolmente passeggiando la parte storica di Valencia.
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Barrio del Carmen, Torres de Quart e Torres de Serrans
Ed infatti, il tempo di riporre i bagagli in albergo e darci una rinfrescata, che siamo partiti subito alla scoperta del Barrio del Carmen, cuore della città e luogo di incontro notturno della movida valenciana. Passando per la Torres de Quart, fino ad arrivare alla Torres de Serrans (le due porte che restano ad rappresentare le mura urbane dell’antica città di Valencia), ci siamo inoltrati nei vicoli del barrio scoprendone tutta la bellezza e la magia, e i numerosi graffiti su muri e saracinesche fatti dai numerosi street artist valenciani.
Lungo le stradine del Barrio del Carmen puoi trovare ogni tipo di locanda per mangiare e bere al modo valenciano, oltre che a negozietti di ogni tipo che offrono artigianato locale, boutique alternative e vintage dove fare ottimi affari di abbigliamento (e noi non potevamo di certo esimerci), negozi di fiori, botteghe di libri e oggettistica di ogni tipo. Il barrio è sicuramente da visitare sia di giorno che di sera, per respirarne appieno l’atmosfera. Subito all’esterno della Torres de Serrans ci si trova immersi nei Jardin del Turia, nove chilometri di area verde, completamente realizzati sul vecchio letto del fiume Turia, che attraversano la città fino alla Ciudad de las Artes y las Ciencias, interamente transitabili e adatti ad adulti e bambini. Ovviamente, una volta addentrati nel barrio si può pranzare o cenare in una delle tante taverne o take-away che costeggiano i vicoli.
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Plaza del Ayuntamiento
Dopo una cena a base di paella e tinto de verano, abbiamo completato la giornata con una visita alla piazza del Comune. Tra le più importanti piazze di Valencia, qui sorgono il palazzo del Municipio e l’edificio delle Poste, Edificio de Correos y Telégrafos, due strutture storiche ottimamente conservate. La piazza è vivace e i vicoli che la costeggiano pieni di locali giovani dove bere una cerveza.
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L’Oceanografico e la Ciudad de las Artes y las Ciencias
La domenica, secondo giorno a Valencia, il programma era la visita all’Oceanorafico e una passeggiata intorno alla Città delle Arti e delle Scienze e al Parc Gulliver. Per raggiungere il distretto Pla del Real, sede della immensa e moderna struttura, abbiamo optato per Uber (circa 15€ a corsa), ma c’è la possibilità di utilizzare la metropolitana o il bus. Il costo del biglietto per la visita all’Oceanografico si aggira intorno ai 30€ (con sconti per studenti e over 65) ma ne vale davvero la pena. Non abbiamo prenotato il biglietto in anticipo e la fila è stata abbastanza veloce. Tenendo conto che era Febbraio, magari in altri periodi dell’anno con maggiore affluenza è consigliabile prenotare online.
L’Oceanografico è un parco formato da diverse strutture tematizzate e l’intera visita richiede almeno 4-5 ore. E’ disponibile anche l’audioguida (costo 2,50€) ma la visita può essere fatta anche senza. Si parte dalla struttura centrale in cui è possibile ammirare varie specie di meduse per poi continuare nei diversi habitat marini, dagli oceani, ai mari caldi fino a quelli polari. Leoni di mare, lamantini, bucefali, foche, pinguini, tartarughe giganti, fenicotteri rosa e uccelli dai mille colori ti accompagneranno durante la visita a questa spettacolare struttura. Da non perdere sicuramente l’esibizione dei delfini (meglio controllare gli orari degli spettacoli sulla guida), e il tunnel di vetro dove squali e razze sembreranno sfiorarti.
Dopo l’avventura dell’Oceanografico abbiamo ammirato le fantastiche strutture della cittadella delle Arti e delle Scienze, con i suoi lunghi viali, le vasche con l’acqua quasi immobile, le facciate e le forme moderne dell’Hemisfèric, del Museo delle Scienze, del Palau de les Arts, l’Agora, il Ponticello Assud d’Or, e l’enorme giardino dell’Umbracle dove passeggiare tra migliaia di varietà di piante mediterranee, o nelle sere d’estate sorseggiare un drink al chiaro di luna.
Prima di rientrare in albergo, per ritemprarci e prepararci per la sera, ci siamo regalati una visita al Parc Gulliver, poco distante dalla cittadella, raggiungendolo a piedi. Ricordate la scena di Gulliver che viene catturato dai Lillipuziani e legato a terra? Bene. Immaginate di essere voi i Lillipuziani e di trovare questo enorme Gulliver steso a terra nel bel mezzo dei Jardin del Turia. Ma non è finita. L’enorme Guliver non è altro che un insieme di scivoli (alcuni anche molto ripidi) e corde per arrampicarsi dove bambini (e anche adulti) si divertono senza differenza di età.
Per la cena abbiamo invece deciso una visita al Barrio de Ruzafa (sempre a piedi, la scelta dell’albergo è stata ben ponderata), un quartiere giovane e dinamico, dove la movida valenciana è viva (Ruzafa è meno frequentato da turisti rispetto al Carmen) ed è facile trovare qualche evento serale (se hai deciso di visitare Valencia puoi utilizzare il sito Agenda Urbana per scoprire quali eventi ti offre la città nel tuo periodo di permanenza). Dopo un giro per i vicoli del barrio, la nostra attenzione (ma soprattutto il nostro olfatto) cade su un locale dagli arredi strambi ma pieno di gente: El Rus Restaurante Bocateria. Una veloce ricerca sul web per capire subito che il locale è famoso tra i valenciani e quindi merita di essere provato. Ottimo rapporto qualità-prezzo, panini ben fatti e una discreta scelta di birre. Ma quello che davvero ci ha emozionato sono stati i dolci: fette di torta enormi e squisite. Quindi, se avete intenzione di visitare Valencia, dovete assolutamente fare una visita al El Rus. La giornata si è conclusa con una visita a Plaza de Toros e alla Estación del Norte (l’antica stazione ferroviaria). Pur essendo contrari alla corrida, la struttura che ospita gli spettacoli è di grande effetto. La stazione possiede ancora l’antica biglietteria in legno, e visitarla è davvero un tuffo nel passato.
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Mercado Central, la Lonja de la Seda, Plaza de la Virgen
Terzo giorno a Valencia e ormai ci sentiamo parte della città. Le persone a Valencia sono molto cordiali, si passeggia tranquillamente a qualsiasi ora del giorno e della notte, e sembra essere tutto a portata di mano. La giornata inizia con una visita al Mercato Centrale che, come ci si poteva aspettare, è una esplosione di colori e suoni, con banchi stracolmi di cibo allestito con cura maniacale. Qui puoi pranzare scegliendo tra una vasta scelta di specialità valenciane, dal bocadillo con jamon serrano, alle tortillas, alla paella valenciana, alle porzioni in vaschetta di jamon e chorizo iberico y queso, per poi terminare con un bel bicchiere di invitante frutta fresca.
Dopo un soddisfacente pasto take-away, ci siamo diretti subito al Museo della Seta (la Lonja de la Seda, ingresso 2€) con le sue spettacolari stanze dal sapore mediorientale. La Stanza delle Colonne (detta anche Stanza dei Contratti) è una struttura dal soffitto molto alto sostenuto da imponenti colonne elicoidali, In questa stanza avvenivano le vendite e i mercanti vi si riunivano per firmare i contratti. Nella stanza adiacente risiedeva il Tribunal del Mar, il primo tribunale mercantile ad essere costituito in Spagna. La splendida stanza al piano superiore è invece denominata Camera d’Oro: il soffitto è realizzato in legno finemente decorato con temi zodiacali, grotteschi, guerreschi e musicali, ripetuti per decine di volte. Il giardino esterno da cui si accede alle stanze, Patio de los Naranjos, è un luogo di tranquillità e relax, con una fontana centrale ad otto punte e panchine dove riposarsi sotto alberi di arance. Una visita sicuramente consigliata e piacevole per scoprire un po’ di più la storia di Valencia.
Le stradine del centro storico, sono il luogo adatto per fare un po’ di shopping. Qui potrai trovare boutique vintage che realizzano capi unici, o botteghe che vendono le paellere, padelle tipiche con doppio manico e poco profonde dai diametri enormi usate per preparare la paella. Data la gradevole temperatura, abbiamo deciso di incamminarci verso Plaza de la Virgen. Nella piazza, circondata dalla cattedrale e dalla basilica, sorge la Fuente del Turia, una fontana che simboleggia il fiume della città. E proprio nella cattedrale (ingresso 8€) è possibile ammirare quello che si ritiene essere il Santo Graal (Santo Caliz).
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Il porto e le spiagge
L’ultimo giorno a Valencia lo abbiamo dedicato alla zona del porto e delle spiagge, per passeggiare un po’ sulla sabbia e assaporare un anticipo d’estate. Abbiamo scelto di muoverci con Uber (costo della corsa circa 15€) per raggiungere la zona di Platja del Cabanyal. La spiaggia di sabbia gialla fine è immensa e ben tenuta, costeggiata dai Jardins de Neptù, un viale con panchine all’ombra delle palme. La zona è molto ventosa ed è facile trovare gruppi di ragazzi intenti a cavalcare le onde con surf e windsurf, mentre sulla spiaggia artisti creano sculture di sabbia straordinarie. Non mancano ristoranti, bar e club con terrazze affacciate sul mare, ed una zona ludica con giochi per bambini. Poco distante, e raggiungibile a piedi, c’è la zona popolare dell’antico borgo marinaro, il barrio marinero, nelle cui stradine è possibile sentire forte l’influenza latina, con vecchi palazzi dai colori molto caratteristici.
Mangiare e bere a Valencia
La cucina valenciana è ottima. I piatti di carne, pesce, verdure e dolci sono fantastici, e anche lo street food fa la sua parte. Sicuramente è da assaggiare la paella valenciana (con molte varianti ma di base fatta con carne marinata, verdure verdi, pomodori e fagioli ) che puoi trovare un po’ ovunque, dalle locande tipiche alle economiche catene mangia-e-vai. Come in tutta la Spagna, il jamon iberico la fa da padrone: decine di prosciutti appesi nelle locande o in bella mostra sui taglieri. Lo puoi assaggiare al piatto, nel bocadillo (sfilatino di pane), tagliato a cubetti jamon y queso (formaggio), o addirittura assaporare una bomba calorica chiamata hornazo, una sorta di rustico leggermente dolce e unto, ripieno di lonza, prosciutto, chorizo e altre parti del maiale, cotto al forno insieme al ripieno. Non dimenticare le empanadas, fagottini ripieni di verdure e carne molto speziati, le tortillas dai vari gusti, anche queste al piatto o nel bocadillo, e la pasticceria spagnola che ci ha davvero sorpreso per bontà e dimensioni.
La bibita valenciana d’eccellenza è l’horchata, un succo di radice mescolato con acqua, zucchero e ghiaccio. E’ una bevanda vegetale rinfrescante e dall’alto tasso energetico, bevuta soprattutto nei periodi caldi. Per gli amanti del vino e della birra, Valencia propone prodotti locali e artigianali (la nostra filosofia è mangiare e bere locale, per entrare nel vero spirito del luogo in cui ci troviamo, sperimentando emozioni visive, gustative e olfattive).
Valencia è sicuramente una città da scoprire di giorno e vivere di notte, ricca di storia e allo stesso tempo moderna. Visitare Valencia è semplice, una esperienza adatta a tutti che saprà sorprenderti come non ti aspetti.
Un viaggio può rilassarti, farti divertire, scoprire nuovi luoghi ed emozionare. Un viaggio deve sempre arricchirti, donarti nuove consapevolezze ed aprirti la mente. Se dopo ogni viaggio tornerai a casa con qualche esperienza in più, avrai davvero vissuto quel viaggio.